giovedì 22 settembre 2016

Belfagor (1927)



In seguito a un misterioso omicidio avvenuto al Louvre, a Parigi si diffonde la voce che nel museo si aggiri un fantasma. Sullo strano caso indagano, oltre alla polizia guidata dall’ispettore Ménardier, anche il famoso investigatore Chantecoq e il giornalista Bellegarde che però diviene ben presto il principale sospettato da parte delle forze dell’ordine. 

Come abbiamo già avuto modo di raccontare, la paternità dei primi serial, all’epoca ovviamente cinematografici e non, come oggi, televisivi, è da attribuirsi a Louis Feuillade che già nel 1913 diede vita alla mini-serie in 5 episodi di Fantomas, inafferrabile criminale uscito dalla penna degli scrittori Marcel Allain e Pierre Souvestre. L’opera ebbe un successo clamoroso, replicato poi da quello di Les Vampires, di cui abbiamo brevemente parlato, che ebbe un’incalcolabile influenza, a livello estetico, su parecchie produzioni coeve e successive anche al di là dell’Atlantico. Sull’onda della popolarità raggiunta da questi due esperimenti, in Francia i film a episodi si moltiplicarono negli anni immediatamente seguenti. E’ in questo scenario che vide la luce, nel 1927, la prima puntata di Belfagor, tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Bernède, autore anche della sceneggiatura di questo adattamento cinematografico. La regia dei 4 episodi in totale realizzati fu affidata a Henri Desfontaines, attivissimo in patria sia dietro che davanti la macchina da presa. Per l’occasione venne scritturato, tra i protagonisti, Renè Navarre acclamatissimo interprete di Fantomas. Il risultato fu un altro clamoroso trionfo, annunciato, di pubblico e critica. Un prodotto curatissimo, sia dal punto di vista dello script ricco di colpi di scena a ripetizione, sia dal lato puramente tecnico, con una regia molto curata, costumi e scenografie ben realizzate. Certo, siamo molto più dalle parti del mistery e del giallo, ma ritengo che il film sia apprezzabile anche dai puristi dell’horror innanzitutto perché invecchiato molto bene. Poi le scene in cui il “fantasma”, nel cuore della notte, si aggira per i corridoi bui del Louvre valgono la pazienza di affrontare oltre tre ore e mezza di girato, comunque estremamente godibile. Desfontaines è bravo nel mantenere un buon ritmo e un clima di tensione e mistero per gran parte del tempo, grazie anche alla sceneggiatura che coinvolge (e sconvolge) i protagonisti nella vicenda anche personalmente. Personalmente lo considero un gioiellino.

Nel 1965 ne venne realizzata una versione televisiva, Belfagor ovvero il fantasma del Louvre uno sceneggiato in 6 puntate con una trama piuttosto rimaneggiata rispetto all’originale che però ancora una volta riscosse enorme successo in Francia, dove fece boom di ascolti, ma anche in Italia, l’anno successivo, quando fu messo in onda dalla Rai. Non ebbe la stessa fortuna, invece, il film Belfagor-Il fantasma del Louvre uscito nel 2001, con una trama inedita, per la regia di Jean-Paul Salomè con protagonista Sophie Marceau. Sempre lo stesso anno, il buon fantasma è stato oggetto di una serie animata per ragazzi, trasmessa anche in Italia, che recupera alcuni dei personaggi originali del romanzo di Bernède.
Curiosità: nella mitologia mediorientale Belfagor era la principale divinità di alcune popolazioni semite della Mesopotamia, identificabile con il Sole. In seguito, per gli Israeliti divenne invece una figura demoniaca, così come venne poi considerato anche dal Cristianesimo che lo identificò in un diavolo, precisamente uno dei sette principi dell’inferno.

Reperibilità: Ottima. Pochi anni fa è stato restaurato e distribuito in box DVD e Blu Ray anche da noi, insieme alla versione del 1965. Il materiale offerto è abbondante e, per quanto riguarda la versione del 1927 si fregia di intertitoli letti con audio italiano (2 voci: maschile e femminile), ma il prezzo è elevato.

Titolo: Belphégor
Produzione: Francia (1927), b/n, muto, 216 minuti
Regia: Henri Desfontaines
Cast: René Navarre, Lucien Dalsace, Elmire Vautier, Michelle Verly


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