Recensendo Il Dottor Jekyll & Mr. Hyde abbiamo accennato alla versione
diretta nello stesso anno dal grande Friedrich Willem Murnau. Trattasi di una
libera trasposizione non autorizzata del romanzo di Stevenson, con i nomi originali
sostituiti e qualche licenza narrativa, operazione che si sarebbe ripetuta poco
tempo dopo, nei confronti del Dracula di Stoker, per Nosferatu. A differenza di quest’ultimo, sopravvissuto
miracolosamente, per La Testa di Giano (Der Januskopf) non
sembra esserci stato nulla da fare e oggi risulta perduto in maniera
irrimediabile. Oltre a una manciata di fotogrammi, si sono fortunosamente
salvati, almeno parzialmente, alcune note di produzione e lo script di Hans
Janowitz che ci racconta la tragica storia del Dottor Warren (il Jekyll
stevensoniano).
Warren, interpretato da un Conrad Veidt ormai lanciatissimo
dopo il Gabinetto del Dr. Caligari e che aveva già lavorato
con Murnau in Satana, si trasforma
qui in Mr. O’ Connor (l’alter ego di Hyde) non per mezzo di un siero elaborato
scientificamente, ma (pare) tramite l’intercessione soprannaturale di un busto
raffigurante il dio latino Giano. Scelta per nulla casuale essendo Giano
divinità bifronte, sempre raffigurata con 2 volti opposti a guardare simbolicamente passato e
futuro, interno ed esterno, come tale perfetta per incarnare le implicazioni
psicoanalitiche di cui il film di Murnau doveva con tutta probabilità essere
impregnato. Warren, dopo aver compiuto ripetuti atti di violenza nei panni di
O’Connor, sarà costretto ad avvelenarsi, come da classico finale, per porre
fine alla mutazione che non era ormai più in grado di controllare. Grossi i
rimpianti per la perdita di questo film non solo perché Murnau è garanzia di
qualità artistica, ma anche perché sarebbe stato interessante ammirare l’opera
di Stevenson dal punto di vista espressionista, un binomio ideale che avrebbe
potuto essere sublime. E resta anche la curiosità di vedere un ancora
sconosciuto Bela Lugosi, accreditato come servitore di Warren, in una delle sue
prime apparizioni in un lungometraggio per il grande schermo. L’unica misera
consolazione è la possibilità di ammirare l’aspetto di O’Connor/Hyde.
Vi lascio alle immagini:
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