Alonzo è un uomo privo di braccia che si
esibisce in un circo come lanciatore di coltelli coi piedi, segretamente innamorato
della bella Nanon, sua partner nello spettacolo. La ragazza, figlia del
proprietario del circo, è corteggiata anche dal forzuto Malabar, di cui rifiuta
le avances perché soffre di una fobia che la porta a detestare il contatto fisico
con le mani degli uomini e a odiare di essere abbracciata. Alonzo, però,
nasconde un terribile segreto..
Tod Browning e
Lon Chaney nuovamente insieme. I due si erano incontrati la prima volta nel
1919 sul set de La Bestia Nera,
melodramma ambientato nel mondo della malavita, e il loro fortunato sodalizio
continuò durante gli anni venti, con una serie di pellicole, alcune delle quali
rientranti nell’oggetto di questo blog, come Il fantasma del Castello (di cui abbiamo appena parlato) e, appunto, Lo Sconosciuto. Browning era sempre
stato affascinato dall’ambiente circense che frequentò anche di persona durante
gli anni giovanili, esibendosi come clown, illusionista e altri ruoli minori.
Quest’esperienza segnò profondamente la sua attività artistica, tant’è che il
mondo del circo fa da sfondo a più di uno dei suoi film, a partire dal Trio Infernale (1925) per arrivare al
suo capolavoro Freaks (1932) di cui Lo Sconosciuto è considerato una sorta
di precursore. Tuttavia sarebbe riduttivo ritenerlo tale, se non a livello
meramente storico. Certo, all’epoca della sua uscita non godette di grande
credito presso la critica, salvo poi essere rivalutato, come spesso accadde
alle opere di Browning, soltanto in tempi relativamente recenti.
La carta
vincente, ancora una volta, è Chaney qui autore di una delle migliori
interpretazioni della sua carriera, anche se stilare una classifica è
difficile. Di fatto possiamo ammirare il suo volto “libero” da trucco una
volta tanto, capace di dare vita a un personaggio apparentemente dolce e
sensibile, ma che in realtà nasconde una malvagità smisurata, solo in parte
trattenuta dall’amore per la bella Nanon. La sua trasformazione è limitata,
stavolta, al corpetto indossato per nascondere gli arti superiori, visibile
anche durante il film, mentre i suoi piedi “animati” sono presi in prestito da
una controfigura, Peter Dismuki, autentico lanciatore di coltelli privo di
braccia. In questo film Chaney dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che non
era certo il make-up a rendere credibili le sue interpretazioni, ma la sua
eccezionale bravura d’attore incensata anche da Joan Crawford (che, allora
giovanissima, vestì i sensuali panni di Nanon) che dichiarò in seguito di aver
imparato più da lui in questo film che da chiunque altro nella sua carriera. E’
doveroso dire che non siamo di fronte propriamente a un horror, bensì a un
dramma dalle tinte fosche e con implicazioni romantiche. Il regista traccia un
parallelo ben definito tra Amore, Odio e Morte. Alonzo è disposto a tutto per
il suo desiderio: uccide, ruba, ricatta; il suo è un sentimento impuro. Non è
la deformità fisica, ma quella d’animo, ben celata, il vero fattore scatenante di
eventi nefasti, concetto che non sfuggirà ad altri autori, anche in campo
letterario, tra cui mi piace ricordare Tiziano Sclavi che ne farà un suo
cavallo di battaglia tanto in Dylan Dog,
quanto in alcuni dei suoi romanzi. Sono sottintese anche implicazioni
psicanalitiche ed erotiche nella fobia di Nanon per le mani e nella decisione
di Alonzo di farsi amputare le braccia. Il finale è adrenalinico e quasi si
teme (o si tifa, a seconda dei punti di vista) una conclusione splatter. Per
quanto riguarda il resto del cast, da citare la presenza di Norman Kerry, anch’egli
collega “abituale” di Chaney di cui era già stato rivale in amore nel Fantasma dell’Opera.
In
conclusione, un’opera eccellente, poco conosciuta, assolutamente da riscoprire.
Curiosità: La
versione che oggi possiamo ammirare manca di alcune scene, per un totale di
circa un quarto d’ora di pellicola, in quanto trattasi di copia incompleta
ritrovata sul finire degli anni 60. In precedenza ne circolava una copia di
durata ancora inferiore.
Reperibilità: Buonissima. In DVD
è disponibile anche un’edizione della Ermitage, con intertitoli in Italiano, a
prezzi contenuti.
Titolo: The Unknown
Produzione:
USA (1927), b/n, muto, 63 minuti (49 versione attuale)
Regia: Tod Browning
Cast: Lon Chaney, Norman Kerry, Joan Crawford, John
George
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