martedì 3 maggio 2016

Lo Sconosciuto (1927)



Alonzo è un uomo privo di braccia che si esibisce in un circo come lanciatore di coltelli coi piedi, segretamente innamorato della bella Nanon, sua partner nello spettacolo. La ragazza, figlia del proprietario del circo, è corteggiata anche dal forzuto Malabar, di cui rifiuta le avances perché soffre di una fobia che la porta a detestare il contatto fisico con le mani degli uomini e a odiare di essere abbracciata. Alonzo, però, nasconde un terribile segreto..


Tod Browning e Lon Chaney nuovamente insieme. I due si erano incontrati la prima volta nel 1919 sul set de La Bestia Nera, melodramma ambientato nel mondo della malavita, e il loro fortunato sodalizio continuò durante gli anni venti, con una serie di pellicole, alcune delle quali rientranti nell’oggetto di questo blog, come Il fantasma del Castello (di cui abbiamo appena parlato) e, appunto, Lo Sconosciuto. Browning era sempre stato affascinato dall’ambiente circense che frequentò anche di persona durante gli anni giovanili, esibendosi come clown, illusionista e altri ruoli minori. Quest’esperienza segnò profondamente la sua attività artistica, tant’è che il mondo del circo fa da sfondo a più di uno dei suoi film, a partire dal Trio Infernale (1925) per arrivare al suo capolavoro Freaks (1932) di cui Lo Sconosciuto è considerato una sorta di precursore. Tuttavia sarebbe riduttivo ritenerlo tale, se non a livello meramente storico. Certo, all’epoca della sua uscita non godette di grande credito presso la critica, salvo poi essere rivalutato, come spesso accadde alle opere di Browning, soltanto in tempi relativamente recenti. 

La carta vincente, ancora una volta, è Chaney qui autore di una delle migliori interpretazioni della sua carriera, anche se stilare una classifica è difficile. Di fatto possiamo ammirare il suo volto “libero” da trucco una volta tanto, capace di dare vita a un personaggio apparentemente dolce e sensibile, ma che in realtà nasconde una malvagità smisurata, solo in parte trattenuta dall’amore per la bella Nanon. La sua trasformazione è limitata, stavolta, al corpetto indossato per nascondere gli arti superiori, visibile anche durante il film, mentre i suoi piedi “animati” sono presi in prestito da una controfigura, Peter Dismuki, autentico lanciatore di coltelli privo di braccia. In questo film Chaney dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che non era certo il make-up a rendere credibili le sue interpretazioni, ma la sua eccezionale bravura d’attore incensata anche da Joan Crawford (che, allora giovanissima, vestì i sensuali panni di Nanon) che dichiarò in seguito di aver imparato più da lui in questo film che da chiunque altro nella sua carriera. E’ doveroso dire che non siamo di fronte propriamente a un horror, bensì a un dramma dalle tinte fosche e con implicazioni romantiche. Il regista traccia un parallelo ben definito tra Amore, Odio e Morte. Alonzo è disposto a tutto per il suo desiderio: uccide, ruba, ricatta; il suo è un sentimento impuro. Non è la deformità fisica, ma quella d’animo, ben celata, il vero fattore scatenante di eventi nefasti, concetto che non sfuggirà ad altri autori, anche in campo letterario, tra cui mi piace ricordare Tiziano Sclavi che ne farà un suo cavallo di battaglia tanto in Dylan Dog, quanto in alcuni dei suoi romanzi. Sono sottintese anche implicazioni psicanalitiche ed erotiche nella fobia di Nanon per le mani e nella decisione di Alonzo di farsi amputare le braccia. Il finale è adrenalinico e quasi si teme (o si tifa, a seconda dei punti di vista) una conclusione splatter. Per quanto riguarda il resto del cast, da citare la presenza di Norman Kerry, anch’egli collega “abituale” di Chaney di cui era già stato rivale in amore nel Fantasma dell’Opera.

In conclusione, un’opera eccellente, poco conosciuta, assolutamente da riscoprire.

Curiosità: La versione che oggi possiamo ammirare manca di alcune scene, per un totale di circa un quarto d’ora di pellicola, in quanto trattasi di copia incompleta ritrovata sul finire degli anni 60. In precedenza ne circolava una copia di durata ancora inferiore.


Reperibilità: Buonissima. In DVD è disponibile anche un’edizione della Ermitage, con intertitoli in Italiano, a prezzi contenuti. 

Titolo: The Unknown
Produzione: USA (1927), b/n, muto, 63 minuti (49 versione attuale)
Regia: Tod Browning
Cast: Lon Chaney, Norman Kerry, Joan Crawford, John George

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