“Il pittore Percy si addormenta leggendo una delle sue storie
preferite: la sacerdotessa Genuine viene comprata al mercato degli schiavi di
un imprecisato paese esotico da un ricco anziano che, portatala in Germania, la
tiene rinchiusa e segregata in un edificio impedendole di avere contatti con il
mondo esterno. La donna è infatti in
possesso di un potere in grado di soggiogare la volontà degli uomini che si
innamorano di lei. Un giorno, però, Genuine riesce a lasciare temporaneamente
la sua prigione e ne approfitta per mettere in pratica la sua vendetta”.
Pochi mesi dopo aver girato il
suo incommensurabile capolavoro, Il
Gabinetto del Dottor Caligari, Robert Wiene realizza Genuine, altra pellicola dai temi horror e dall’estetica
espressionista, ottenendo però un imprevisto insuccesso commerciale. Dare oggi
un giudizio sul film appare alquanto complicato, in quanto l’unica copia di
pubblico dominio è frutto di un restauro compiuto dal FilmMuseum di Monaco di
Baviera che ce lo propone in una versione condensata di una quarantina di
minuti (circa la metà della durata originaria).
Di sicuro anche qui, come nel
Caligari, è presente una cornice che presumibilmente aveva un’appendice finale
di cui non è rimasta traccia e che consegna il racconto ai territori del sogno
o meglio dell’incubo. Altro elemento in comune sono le scenografie, anche se
qui si fanno apprezzare più negli interni, con i fondali dipinti a mano e le (ormai)
consuete forme geometriche esasperate unitamente ad alcuni elementi d’arredo
naif e accattivanti tra cui vale la pena ricordare un orologio montato sopra
uno scheletro umano! Alla stessa fonte d’ispirazione espressionista si rifanno
i costumi disegnati dal pittore Cesar Klein, in particolare quelli indossati da
Genuine, di fattezza davvero originale. Malgrado l’atmosfera onirica, quel che
ci rimane del film, oltre a dover scontare un soggetto molto più convenzionale rispetto
al Caligari, soffre anche di una certa staticità e di una recitazione discreta
ma non esaltante, che probabilmente furono alcune delle cause che ne decretarono
il flop al botteghino. Interessante, comunque, la parabola del cambiamento del
personaggio di Genuine: da languida prigioniera a femme fatale, sadica e
spietata nell’appagare la sua sete di vendetta.
Visione consigliata per ragioni
puramente estetiche.
Curiosità: il film è noto a
livello internazionale anche con il sottotitolo “A tale of a vampire”. In
realtà la protagonista non è affatto una succhiasangue, ma è presentata come la
sacerdotessa di uno strano culto. Quello che l’accomuna alle vampire è il suo misterioso
potere consistente nell’ esercitare un fortissimo ascendente sul sesso maschile,
tanto da annichilirne la volontà.
Reperibilità: In DVD è reperibile come extra, senza i
cartelli ogininali, nell’edizione Kino Video de “Il gabinetto del dottor
Caligari” (che è anche quella considerata migliore per il suddetto film, per
cui 1 titolo e ½ al prezzo di uno non è affatto male). E’ visionabile su
Youtube.
Titolo: Genuine
Produzione:
Germania (1920), b/n, muto, 88 minuti in origine (44 minuti in edizione DVD)
Regia: Robert Wiene
Cast: Fern Andra, Hans Heinrich Von Twardowski,
Harald Paulsen, Ernst Gronau
Altri film di Robert Wiene:
-Il gabinetto del Dottor Caligari
-Fear
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